arminio pietrantonio

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era una notte ….

era una notte buia e tempestosa.  <<<< shift+invio
La nave parti<<<< shift+invio
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La nave aprti <<<< invio

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de stefano stefano

Stefano De Stefano è nato a Napoli nel 1957. Nel 1985 si è laureato in Lettere Moderne presso l’ Università “Federico II” di Napoli con il punteggio di 110 e lode. Attualmente è professore di prima fascia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli dove insegna “Stile, Storia dell’Arte e del Costume” e “Storia e Teoria della Scenografia”, dopo aver svolto ruolo di docente assistente all’Accademia di Bologna dal 1990 al 1994 e di docente titolare in quella di Palermo dal 1999 al 2005. E’ stato fra i selezionatori della “Biennale Giovanile del Mediterraneo” (BJCEM) per le edizioni di Barcellona (’86), Bologna (’88), Marsiglia (’90), Valencia (’92), Lisbona (’94) e Sarajevo (2000), e per la “Vetrina Biennale” a Bari (’88). Nel 2004 ha svolto in Francia una relazione sugli aggiornamenti didattici nell’insegnamento della Storia dell’Arte presso il corso di Beaux Arts dell’ Université de Valenciennes et du Hainaut-Cambrésis. Nel 2005 è stato tutor del progetto ”Qualcosa su Lisistrata” (Something about Lisystrata), workshop realizzato in collaborazione fra Saint Martin’s College of Art and Design di Londra e Cantieri Culturali della Zisa di Palermo. Ha pubblicato nel 1986 il libro “Il Design Radicale” edito da Ellisse, Napoli, e nel 2000 è stato autore di un saggio su Manlio Santanelli, edito da “Nord e Sud”. Nel 2004 è fra i vari autori del volume sul “Teatro a Napoli negli anni 90”, edito da Tullio Pironti e curato da Edoardo Santelia. Nel 2005 è fra i consulenti-curatori della rassegna “AEst” dedicata alla nuova cultura dei paesi dell’Europa Orientale, edizioni Stabile di Napoli. Nel 2005 ha curato la prefazione del volume “L’aurora dopo il tramonto” sull’attività del performer Andrea Cusumano, uno dei principali collaboratori di Hermann Nitsch, edito da E-Marts. Nel 1995 ha tenuto un ciclo di otto conferenze presso l’Istituto Culturale Americano “American Studies Center” sull’arte e la civiltà americana dalla fine del 18° secolo ad oggi, con il professor Stuart Levine dell’Università del Kansas. Fra l’altro è stato uno degli autori del volume “Dedica. 1986 — 2006, 20 anni della galleria Alfonso Artico” e del catalogo monografico su Renato Barisani, relativo alla mostra al Pan del 2008. Giornalista Pubblicista dal 1982 ha collaborato con le pagine culturali dei quotidiani L’Unità, Il Giornale di Napoli e Paese Sera. Attualmente scrive di teatro, jazz e arti visive sul “Corriere del Mezzogiorno”, inserto meridionale del Corriere della Sera.

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cosmo giulia

Giulia Cosmo si è laureata presso l’Università di Roma La Sapienza in Storia dell’Arte Moderna. Dopo la laurea ha seguito un corso di perfezionamento sempre in Storia dell’Arte Moderna triennale. Per la Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici di Roma ha schedato gli affreschi del chiostro di S. Maria sopra Minerva. Ha  pubblicato un articolo sui disegni di Amico Aspertini su Antologia di Belle Arti, poi ha pubblicato per il Bollettino d’Arte, per Imago Modae, per Art e Dossier varii articoli su Domenichino, Guido Reni, Mario Sironi e due Dossier su Filippino Lippi e Michelangelo. Parla correntemente inglese, tedesco e francese. Dopo aver insegnato Storia dell’Arte presso le Accademie di Belle Arti di Sassari, Palermo, Reggio Calabria, Catania, Carrara è attualmente docente di ruolo presso l’Accademia di Napoli.

contatti
giulia.cosmoart@gmail.com

orari di ricevimento
al termine delle lezioni prestabilite secondo orario accademico

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ciapparelli pierluigi

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cinema allo specchio

I film che raccontano la storia
presentazione lunedì 23 aprile ore 09.30
teatro antonio ciccolini
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omaggio ad annibale ruccello

Omaggio ad Annibale Ruccello e nel ricordo di Stefano Tosi
a cura di Stefano De Stefano e Tonino Di Ronza
Mercoledì 18 aprile ore 11.00
Teatro ANTONIO NICCOLINI
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[comunicato stampa]

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l’accademia svelata – 15 aprile 2012

Tra artisti di ieri, oggi e domani…
alla scoperta dei tesori dell’Accademia di Belle Arti di Napoli
Domenica 15 aprile 2012, ore 10-14
Riapertura e visita guidata alla Galleria dell’Accademia
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cina cina cina

1+14 giugno 2012
Cina Cina Cina è una mostra-happening alla quale partecipano 12 studenti cinesi presenti nella nostra Accademia, grazie al Progetto Turandot, insieme a 5 studenti italiani, sperimentando tecniche di scambio linguistico basate sull’immagine.
Tra le opere esposte, venti sgabelli (quelli vecchiotti ormai inutilizzati in accademia) “trasformati” dall’estro fantastico dei partecipanti, e poi ancora installazioni luminose, scritte graffite sui muri della Galleria, un drago di carta installato nel giardino dell’Accademia
Con la mostra Cina Cina Cina la Galleria del Giardino prosegue il suo obiettivo di rappresentare per gli allievi un confronto diretto con l’esterno. Tutte le iniziative nascono infatti come trait d’union tra la realtà interna di formazione ed esterna di vita reale. Tali attività didattiche assumono l’aspetto di un trampolino di lancio con il quale gli studenti vengono proiettati al di fuori e soggetti al giudizio esterno nella loro delicata fase formativa, offrendo loro la possibilità di potere sperimentare da subito le problematiche relative all’ approccio con il complesso sistema dell’arte. In questo caso la finalità è quella di imparare a dialogare e interagire a livello professionale con realtà distanti ma importantissime nell’attuale fase economico-culturale, da entrambe le parti.

Cina Cina Cina. Mostra a cura di Giuseppe Leone e Valerio Rivosecchi; organizzazione Angela Cerritello, Manuela Torre; fotografie Maria Raffaela Scalfati; video Giulia Principe; collaborazione all’allestimento Vladimir Amico, Annarita Francese, Antonio Nardi; opere di Fan Ruijun, Chen Guang, Li Jiang, Shuai Ying, Feng Yuanyuan, Andrea Matarazzo, Li Muxi

 

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total black

4+24 maggio 2012
Siccome un poco la pensiamo come lo scrittore Mario Vargas Llosa, quando protesta contro una cultura definitivamente entrata nell’epoca della frivolezza, abbiamo pensato a Total Black, una mostra aperta a tutti quelli intenzionati a produrre lavori (fotografie, dipinti, incisioni, sculture, video, installazioni etc.) con il colore nero. L’aspirazione era estetica, il sottotesto quasi ascetico. Sarebbero stati capaci (loro, i giovani artisti, per una volta almeno, ma seriamente) di farselo bastare? Il progetto era per indurli a creare opere il più interiorizzate e formalmente pulite possibili. Ogni tanto c’è bisogno del grado zero e della tabula rasa, sono salutari, ci siamo detti. L’effetto finale, nelle intenzioni e in parte nel risultato, doveva essere quello di una gran pagina bianca (le mura della galleria) dove collettivamente scrivere, e dove questa scrittura espositiva risultasse il più possibile netta, pura. Insomma, il ricorso al (e il richiamo del) nero crediamo abbia funzionato alla fine come stimolo a connettersi con qualcosa (uno stile, un progetto, un’immagine, un gesto, un segno, una materia) di essenziale.
Avevamo in mente dei modelli, e li avevamo indicati a casaccio senza pensarci troppo, come obiettivi e coordinate d’alta quota: le incisioni di Odilon Redon, il nero-colore-puro di Matisse, i black on gray di Mark Rothko, il quadrato nero su fondo bianco di Malevic, i gesti pittorici di Franz Kline, Robert Motherwell e Hans Hartung, i black paintings di Ad Reinhardt e Frank Stella, i feltri di Robert Morris, le sculture di Kapoor e Serra, il disegno di William Kentridge, le materie di Tapies e Burri, le foto di Mario Giacomelli, la calligrafia giapponese… L’idea era buona e l’adesione è stata massiccia: abbiamo avuto il sostegno di alcuni laboratori, e più di settanta allievi hanno risposto all’appello. Vabè, qualcuno ha creduto di presentare semplicemente in b/n il suo solito lavoro, qualcun altro per fortuna ha capito che bisognava pensarlo radicalmente, quel colore, esplorandone i confini, o il cuore. Comunque: il risultato è ora sotto gli occhi di tutti. Avremmo potuto dire giallo, oppure blu, o rosso… Belli anche quelli, ma è andata in porto così. E poi su fondo bianco il nero sta meglio.
Marco Di Capua, Valerio Rivosecchi

A cura di: Marco Di Capua, Valerio Rivosecchi Organizzazione Manuela Torre Collaborazione all’allestimento Annarita Francese, Paolo Incarnato, Efthalia Kerouli, Martina Lubrano, Sabina Maresca, Antonio Nardi Fotografie Maria Raffaela Scalfati Video Giulia Principe Progetto grafico Chiara Del Luongo, Vincenzo Antonio Grillo Ufficio Stampa Costanza Pellegrini Opere di Paola Adamo, Regina Anzalone, Antonella Arfé, Alessandro Armento, Jessica Asfalda, Ilaria Auriemma, Andrea Bolognino, Lucia Bonitatibus, Marco Borrelli, Roberta Borrelli, Antimo Campanile, Rossella Cerreto, Davide Ciaramella, Alberto Cosenza, Giusy Cozzo, Emilia Currarone, Francesco D’Amore, Francesco Damigella, Francesca De Caro, Teresa De Robbio, Maria Di Sena, Nello Dondini, Immacolata Eldorre e Lucilla Capobianco, Francesco Esposito, Nunzia Esposito, Marilena Fabozzo, Giulia Feleppa, Simone Ferriero, Annarita Francese, Simona Fraterno, Marco Gallo, Chiara Giandomenico, Rui Gong, Massimiliano Gradinetta, Elena Gridneva, Alessandro Guarini, Francesco Guerra, Anna Imperato, Paolo Incarnato, Efthalia Kerouli, Nadia Leo, Martina Lubrano Lavadera, Roberto Maccarone, Viviana Marchiò, Sabina Maresca, Antonio Marrazzo, Martina Martire, Diletta Mazza, Antonio Nardi, Alessandra Olivieri, Alessio Paduano, Fabrizio Palumbo, Giancarlo Pesce, Nicola Piscopo, Paolo Puddu, Salvatore Ricci, Federica Romano, Marco Romano, Mario Romano, Roberta Ruggiero e Ilaria Orsini, Valentina Russo, Marianna Sannino, Marino Sasso, Maria Raffaela Scalfati, Karoline Schneider, Sabrina Serrao, Gabriella Siciliano, Sabatina Simeone, Andrea Sposito, Maria Tirotta, Rita Tomasulo, Annalisa Torelli, Rosario Totano, Davide Urgo, Oriana Vertucci. Gruppo di Grafica D’Arte: Noemi Frezza, Martina Lubrano Lavadera, Serena Lombardo, Sara Martinelli, Andrea Matarazzo, Valentina Patete, Angelo Pisano, Rosaria Scotto, Marco Tammaro
Si ringraziano Vincenzo Bergamene, Guglielmo Longobardo, Erminia Mitrano, Maria Cristina Urso, Angela Vinciguerra

 

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bucareşti – alessio paduano e sergio antonuccio

1-15 marzo 2012
I due giovani autori attraverso i loro obiettivi indagano le periferie della capitale rumena, dai quartieri popolari Ferenteri e Rahova, ai canali del sottosuolo della città, dove migliaia di persone – spesso bambini piccolissimi – vivono in condizioni disumane.
Protagonista degli scatti di Alessio Paduano è “Bruce Lee”, stesso nome del famoso attore , ma una storia molto meno gloriosa. Trentanove anni e il corpo ricoperto di tatuaggi ( compreso il suo nome sul petto) e cicatrici, Bruce Lee è orfano e vive nei canali di Bucarest dall’infanzia. Ora è il punto di riferimento di decine di ragazzi e ragazze che a Gara de nord vivono sotto le fogne. L’obiettivo di Paduano ne racconta l’esistenza attraverso ritratti e dettagli di oggetti, senza rinunciare alla qualità dell’immagine finale, raggiunta con un sobrio uso del bianco-nero.
Le fotografie di Sergio Antonuccio sono frutto di un reportage nei campi nomadi intorno a Bucarest. Anche per lui la prima difficoltà è stata quella di stabilire un contatto e conquistarsi la fiducia dei soggetti (“de ce face poza”: “perché fai questa foto” – era la domanda che si sentiva spesso rivolgere). Colpito dalla grande dignità delle persone che incontrava, Antonuccio ci offre un’immagine calda e partecipe di un mondo marginale e carico di dramma, così simile a tante periferie del mondo.

Alessio Paduano e Sergio Antonuccio- Bucareşti. Mostra a cura di Marco Di Capua e Valerio Rivosecchi

 

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dialoghi il rotary incontra l’arte contemporanea in accademia

3-24 febbraio 2012
Nel novembre 2011 il Rotary Club International gruppo partenopeo, nell’ambito del progetto Rotary Cultura e in accordo con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha indetto un concorso per Borse di studio riservato a studenti iscritti all’Accademia o diplomati negli ultimi cinque anni.
Il bando di concorso non prevede alcun tema specifico, solo una limitazione delle misure e l’appartenenza delle opere alle categorie “pittura”, “scultura”, “grafica” e “fotografia”.
Le sessanta opere esposte sono quelle selezionate da un’apposita commissione, costituita da: 1.Prof. Giovanna Cassese, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; 2. Prof. Donato Rosa, presidente Rotary Club Napoli Ovest, delegato dal Rotary Club Gruppo Partenopeo per il progetto; 3. Dott.Roberto Gelardi, presidente del Rotary Club Posillipo; 4. prof. Valerio Rivosecchi, curatore della Galleria del Giardino dell’Accademia; 5. prof Marco Di Capua, curatore della Galleria del Giardino; 6) Prof. Roberto Vona, presidente del Rotary club Castel Dell’Ovo; 7. Memmo Grilli, gallerista.
Sono risultati vincitori delle Borse di studio: Marco Romano (Pittura), Maria Tirotta (Grafica d’arte), Gianpaolo Striano (Scultura), Raffaella Romano (Fotografia)
Tutte le opere selezionate hanno successivamente partecipato a un’asta, a cura del Rotary Club- Gruppo Partenopeo, il cui ricavato sarà devoluto al progetto di un Workshop con artisti internazionali invitati in qualità di visiting professor per lezioni e laboratori con gli allievi.

Il Rotary incontra l’arte contemporanea in Accademia. Mostra e catalogo a cura di Marco Di Capua e Valerio Rivosecchi, con la collaborazione di Alessandra Donnarumma, Laura Iasiello; testi in catalogo Sergio Sciarelli, Giovanna Cassese, Donato Rosa; collaborazione all’allestimento Annarita Francese, Martina Lubrano, Sabina Maresca, Antonio Nardi; grafica Scuola di graphic design Enrica D’Aguanno, Chiara Del Luongo; fotografie Scuola di fotografia Oreste Lanzetta opere di Pasquale Frulio, Claudio Sorrentino, Caterina Di Ruocco, Roberto Russo, Carmela Corrotta, Beatrice Capone, Maria Raffaela Scalfati, Alessio Paduano, Luigi Grassi, Cristina Cubani, Anna Monaco, Pietro Quaranta, Giuseppe Barbato, Jole Capasso, Vincenzo Pisapia, Francesca Rao, Sandro Maddalena, Rosario Totano, Vincenzo Garofano, Daniela Auriuso, Assunta D’Urzo, Marco Jannaccone, Sara Trapani, Giuliana Calomino, Raffaella Romano, Tiziana Mastropasqua, Antonio Della Guardia, Carmela Liguori, Anna Maria Saviano, Marco Romano, Fabrizio Monsellato, Emmanuele De Ruvo, Anita Agresta, Ivana Di Meo, Astolfo Maria Cicerano, Chiara Corvino, Andreas Zampella, Maria Carmina Bove, Efthalia Kerouli, Giovanni Loria, Caterina Carratù, Angela Cerritello, Valentina Monda, Veronica Bisesti, Alessandra Olivieri, Rosaria Scotto, Loreta Cardillo, Sabatina Simeone, Loreta Azzellini, Francesco Damigella, Rita Tomasulo, Sabina Maresca, Maria Tirotta, Francesco D’Amore, Jacopo Rubino, Gianpaolo Striano, Paolo Incarnato, Elena Gridneva, Carla Vindice.

 

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festa dell’arte per il duemila12

21 dicembre 2011
In occasione della Festa dell’arte, la Galleria del Giardino propone una serie di “macchine da festa” e installazioni a metà strada tra lo spirito natalizio e l’ “humour noir” che inevitabilmente incide nell’immaginario collettivo in questi tempi di crisi nera. Tra le altre: Ghigliottina anticrisi (Liberté, Egalité, Faidaté) di Annarita Francese e Antonio Nardi. Psychological and structural union of celebration elements, di Claudio Sorrentino, Il sacrificio di Barbie, di Diletta D’Arienzo, l’Acquario suburbano, di Rita Marino, Jacopo Rubino, Pasquale Topo, La rana adescatrice, di Martina Lubrano Lavadera ,Lo Spirito del Natale, di Noemi Frezza e Loredana Daddi, Della contraddizione IX, di Giuseppe Librace, Riflessione sociale, di Ramona Di Paola e Sabrina Serra,
Stelle e colori di Natale, di Violante Lamberti, Manuela Tarantino, Concetta Caruso, Francesca Mercurio, Domenica Capocotta.
In contemporanea, nella Biblioteca Anna Caputi, si svolge l’inaugurazione del Gabinetto delle Stampe. Nel giardino la Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte, coordinata da Franz Jandolo propone l’Installazione Anima-Led, dasata sulla tecnologia Light Emitting Diode.
Gradito ospite della Festa, il Sindaco Luigi De Magistris.

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madre natura

27 maggio – 10 giugno 2011
La mostra è dedicata a un tema di grande attualità e dalle forti implicazioni politiche, sul quale gli allievi dell’Accademia sono invitati a esprimersi ad ampio raggio, per offrire il massimo spazio alle idee. Tra le opere realizzate un Omaggio a Ferrante Imperato, autore nella Napoli del tardo ‘500 della prima Wunderkammer europea, e una suite di incisioni dal titolo Jungle money, interamente realizzata su carta prodotta con sterco di elefante. Oltre allo spazio della Galleria viene coinvolto anche il Giardino dell’Accademia, dove sono esposte una serie di sculture ispirate alle forme della natura e si tengono performances e altri eventi collegati al tema.
Secondo una modalità già sperimentata in altre occasioni, la mostra ha un carattere di laboratorio, con la possibilità di realizzare le opere direttamente in galleria e di modificare l’esposizione anche dopo l’evento inaugurale.

Madre Natura Mostra a cura di Valerio Rivosecchi, con la collaborazione di Enrica D’Aguanno, Maria Cristina Urso, Erminia Mitrano, Angela Vinciguerra; fotografie Maria Raffaela Scalfati; video Margherita Pascarella; progetto grafico Vincenzo Antonio Grillo; ufficio Stampa Paola De Ciuceis; opere di Vladimir Amico, Veronica Bisesti, Ferdinando Catalano, Francesco Crepella, Jorit Cerullo, Jenny Conte, Rosaria Corcione , Emilia Currarone, Francesco Damigella, Diletta D’Arienzo, Francesca De Caro, Antonio Della Guardia, Massimo Del Prete, Federica De Meo, Caterina Di Rocco, Daniela De Simone, Sebastiano Di Somma, Nunzia Esposito, Francesco Saverio Ferrara, Annarita Francese, Noemi Frezza, Marco Jannaccone, Carmine Laurini, Giuseppe Librace, Martina Lubrano, Sabina Maresca, Luigi Massa, Andrea Matarazzo, Antonio Matarazzo, Mariagrazia Merla, Vincenzo Mirra, Marianna Morgillo, Antonio Nardi, Libera Nasti, Noemi Orso, Fabrizio Palumbo, Margherita Pascarella, Angelo Pisano, Marco Romano, Jacopo Rubino, Francesco Russo, Rosaria Scotto, Rosa Sicignano, Gennaro Simeone, Giacomo Sorrentino, Maria Raffaela Scalfati, Jose Luis Tejero, Maria Tirotta, Rita Tomasulo, Annalisa Torelli, Enzo Verrazza, Oriana Vertucci.

 

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immaterial spaces

13-20 maggio 2010
La mostra è frutto della collaborazione tra il Consolato degli Stati Uniti a Napoli e l’Accademia di Belle Arti. Tre noti artisti statunitensi, Lita Albuquerque, John Dill e Andy Moses, in preparazione della loro mostra appena inaugurata a Villa Di Donato, hanno chiesto di poter incontrare alcuni studenti dell’Accademia e mettere in piedi un progetto collaterale, una sorta di dialogo a distanza, affidato alla ricchezza del tema e alla infinita possibilità di varianti e di risposte che esso offre. Con la guidadi Guglielmo Longobardo, cinque studenti del Corso di Decorazione hanno realizzato una serie di opere che dimostrano quanto sia, oggi, vitale e allo stesso tempo indefinibile un tema come quello del paesaggio. Ormai svincolato da qualsiasi obbligo verso la realtà apparente, può evadere, o meglio addentrarsi, nella pura resa dello spazio, del ritmo della natura (Andrea Gallo), ritrovare la sua radice romantica di ‘luogo dell’anima’ (Alessandra Olivieri), farsi emblema di una condizione spirituale, come nel Bosco di Chiara Corvino o descrivere con la freschezza di un disegno dal vero luoghi esistenti solo nell’immaginazione (Andreas Zampella). Può perfino prestarsi alle geometriche e calibratissime sintesi di Emmanuele De Ruvo, che nella loro essenza numerica sembrano voler far rivivere il sogno, antico e ricorrente nella pratica delle arti, di trovare un ordine dove sembra regnare sovrano il caos.

Immaterial Spaces Mostra a cura di Guglielmo Longobardo con Lita Albuquerque, Andy Moses; opere diChiara Corvino, Emmanuele De Ruvo, Andrea Gallo, Alessandra Olivieri, Andreas Zampella, Evento in collaborazione con US Consulate- Napoli, program assistano Antonella Di Vaio, ufficio stampa:Paola De Ciuceis progetto grafico Vincenzo Grillo

 

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identità off-line

15 29 aprile 2011
La mostra nasce da un progetto che coinvolge 20 studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e altrettanti dell’Accademia di Belle Arti di Bari, coordinati dalle docenti e curatrici Patrizia Valerio e Rosanna Pucciarelli.
Il tema comune è quello della definizione della propria immagine, attraverso una modalità “classica” come quella dell’autoritratto, esposto in questo caso a tutte le varianti derivate dalla contemporaneità: varianti di linguaggio (dipinti, video, scultura, fotografia…) ma soprattutto di poetica, nel momento in cui la percezione del sé si attua attraverso la metamorfosi, il travestimento, la reinvenzione e la moltiplicazione dell’immagine.
Il passaggio dalla dimensione soggettiva e individuale dell’autoritratto a quella della costruzione complessiva di una mostra implicherà per tutti i partecipanti un coinvolgimento di tipo diverso, legato alla materialità degli oggetti e alla loro sostanza fisica, non riducibile, come avviene prevalentemente oggi nella comunicazione interpersonale, alla leggerezza immateriale dell’immagine on-line. Gli studenti di Napoli si assumono il compito di esporre, accanto alle proprie, le opere dei loro colleghi di Bari, così come nella successiva edizione, che sarà ospitata il giugno dal Castello di Mola, avverrà il contrario. In entrambe le edizioni le due curatrici limiteranno al minimo il loro intervento, affidando agli studenti anche elementi decisivi di una mostra, come l’allestimento e la realizzazione del catalogo. Al di là della qualità delle singole opere il risultato di questa sperimentazione sarà comunque l’autoritratto collettivo di un gruppo di giovani che appartengono a una generazione ben più vitale e interessante di quanto si creda di solito.
La mostra è stata trasferita dal 1 al 12 giugno nel Castello Angioino di Mola di Bari.

Identità off-line. Mostra e catalogo a cura di Patrizia Valerio e Rosanna Pucciarelli Testi in catalogo Giovanna Cassese, Pasquale Bellini, Vito Carbonara, Patrizia Valerio, Valerio Rivosecchi, Rosanna Pucciarelli, Vincenzo Girolamo Fotografie Maria Raffaela Scalfati, Roberto Sibilano; Progetto grafico Chiara Del Luongo, Vincenzo Antonio Grillo Ufficio Stampa Napoli Paola De Ciuceis Uffico Stampa Bari Linda Roggio Giulia Marchione; Opere di Carla Pinzani, Chen Guang, Daniela Riccio, Elen Clelia Arena, Emilia Currarone, Fan Ruieun, Ferdinando Catalano, Francesca Fedullo, Francesco Carbone, Irene Tuscolano, Immacolata La Peruta, Laura Sorvillo, Li Jiang, Lu Muxi, Marianna Morgillo, Marilena Fabozzo, Marina Martire, Michela Sara Carozza, Maria Tirotta, Ornella Stoto, Sabina Maresca, Shuai Ying, Vincenzo Verlezza, Zhang Zong Xuan, Zhao Xin, Zhou Cong, Albert Metasani, Anastasia Silvestri, Annalaura Cuscito, Elena Angiuli, Federica Lisi, Giovanni De Serio, Giulia Marchione, Grazia Lorusso, Graziano Squicciarini, Maria Antolini, Mariangela Cassano, Mariella Passaquindici, Carmine Maurizio Molo, Michela Palmieri, Michele Schino, Ornella Vassalli, Pietro Spina, Roberta Garofano, Roberto Sibilano, Sara Lagioia, Stefania Carrieri, Teresa Masellis, Vincenzo Mascoli, Fabrizio Capodivento.

 

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altri corpi

25 marzo – 8 aprile 2011
Altri corpi. Altri perché oltre alla micidiale sequenza pubblicità-politica-televisione, alla forza che è ovunque e che corrompe tutto, forse sopravvive un altro modo, un altro luogo, in cui dire e rappresentare il corpo. In cui farlo risuonare. Questa è una mostra piuttosto basica, un esercizio collettivo che mira all’essenziale, a una specie di fonte. Niente di meglio che proporla in un’Accademia, dove i gesti iniziali possono essere ad alto impatto esistenziale e già dire molto, e dove è assolutamente necessario sapere almeno da quale zona si parte, sapersi misurare con il tema fondamentale. Stiamo ai numeri primi, pronunciamo un vocabolo universale. Ecco allora la focalizzazione disseminata di uno stesso punto decisivo, di una stessa forma e figura, che poi saremmo noi e quel che abbiamo guardato da millenni senza stancarci, qualche volta con vanità, altre con crudeltà, incredibilmente senza noia, e perfino con stupore, quasi che fossimo davanti a noi stessi sempre, di nuovo, come per la primissima volta, fin da quella microscopica scultura di donna, di madre-terra impastata nell’argilla alcune decine di millenni fa. E’ il nostro karma: guardarci allo specchio senza mai davvero riconoscerci una volta per tutte: essere altri. Sterminati flussi di corpi dipinti, scolpiti, filmati, fotografati sono la lunga onda anomala della nostra identità incompiuta, l’inesauribile reincarnazione del nostro dover esistere, che sia condanna o desiderio, e la rifrazione di un’incontentabile richiesta di senso. Un manipolo di allievi è ora in perlustrazione, sonda il pianeta-corpo guardandolo a volte da lontano, frontalmente, come un bersaglio a sagoma intera, oppure avvicinando dettagli, ascoltandone i segnali, cercando di percepirne i frammenti, il suono. Giovani artisti girano come incaute falene attorno a una stessa luce.
Marco Di Capua
Altri corpi, a cura di Marco Di Capua. Opere di: Fabrizio Monsellato, Alessia Pastore, Raffaele Veneruso,Thalia Kerouli, Gianluigi Masucci, Claudio Sorrentino, Paolo Puddu, Fabrizio Palumbo, Daniela De Simone, Libera Nasti, Nunzia Esposito, Trikkilla, Michela Fabbrocino, Diletta Allegra Mazza, Elena Gridneva, Rosario Totano.

 

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giokartoli

14-23 dicembre 2010
In occasione del Natale la Galleria del Giardino propone un Laboratorio sul tema del Gioco.
Modelli ideali : la fabbrica di Babbo Natale, il Paese dei balocchi, il mondo di Alice, la casetta di Hansel e Gretel, i luna park e le fiere. I partecipanti all’iniziativa (allievi e insegnanti dell’Accademia, ma anche graditi ospiti, soprattutto se molto giovani…) trasformano lo spazio in un luogo magico e aperto alla creatività, nel quale proporre le proprie idee sotto forma di “giochi”, che assumono le forme più svariate. Una “bancarella” (Maria Rosaria Giobbe) accoglie gli oggetti da proporre al pubblico (giocattoli più o meno tradizionali, giochi di carte, memory, gadget, gioielli, piccole sculture ecc.), mentre il resto dello spazio è animato di volta in volta da attività interattive, ispirate (anche) a una frase del grande Giambattista Vico: “Il più sublime lavoro della poesia è alle cose insensate dare senso, ed è proprietà dei fanciulli di prender cose inanimate e , trastullandosi, favellarsi come se fussero persone vive”. Tra le opere notevoli: Billy, la renna stressata di Martina Lubrano Lavadera, il Ragno porta guadagno di Noemi Frezza, The Italian Dream di Annarita Francese e Antonio Nardi (esposto con successo anche a Piazza Bellini), il Drago realizzato da un gruppo di studenti cinesi, la Rivincita della befana di Sabina Maresca, Il sacrificio di Barbie di Diletta D’Arienzo, il Megapuzzle di Andrea Matarazzo…

Giokartoli. Idea Diletta D’Arienzo; Coordinamento Maria Cristina Antonini, Valerio Rivosecchi; Allestimento Maria Tirotta, Sabina Maresca, Mariarosaria Giobbe, Fotografie Maria Raffaela Scalfati, Grafica Alessandro Bottone; Partecipanti Cristina Cianci, Chiara Minervini, Sonia Giampaolo, Noemi Frezza, Sara Martinelli, Martina Lubrano, Serena Lombardo, Rosa Prezioso, Federica Franchini, Francesco Russo, Andrea Matarazzo, Serena Perretta, Libera Nasti, , Chiara Arcone, Evelina Fideleo, Loreta Cardillo, Veronica Bisesti, Ivana Di Meo, Rosa Guglielmi, Annarita Francese, Vincenzo Garofano, Loredana Daddi, Andrea Alfano, Cinzia Barile, Emilia Ruggero, Libera Nappi, Nunzia Acciaro, Alessandro Esposito, Melina Liguori, Jing Wang, Ying Shuai, Sabrina Feng, Giovanna Zhang , Annalisa Maciullo, Martina Nazzaro, Katiuscia Garofano, Francesca Lamina, Lorenzo Granata, Roberta Borrelli, Paolo Puddu, Carolina De Costanzo, Antonio Nardi, Ferdinando M. Genovese, Carmela Bove, Vitale Esposito (e molti altri…)

 

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open space / arte in bocca

21 giugno – 15 luglio 2010
In occasione del Premio Nazionale delle Arti, che nell’edizione 2010 è ospitato dall’ Accademia di Belle Arti di Napoli , la Galleria del Giardino, propone una mostra-happening di benvenuto, aperta a tutti gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e anche agli “ospiti” e agli amici della nostra istituzione.
Per l’occasione le quattro pareti della Galleria del Giardino vengono suddivise, secondo una logica modulare, in 200 spazi quadrati 70×70 cm.. Ogni partecipante ha a disposizione e può utilizzare a suo piacimento uno degli spazi, con qualsiasi tecnica, tradizionale e non, purchè le dimensioni non superino quelle previste (70×70 cm.). Le opere possono essere realizzate in anticipo o anche direttamente in Galleria,
Nell’ambito della mostra “in progress” sopra descritta (più una festa che una mostra tradizionale) un momento particolare è rappresentato, il giorno 1 luglio, dall’evento dal titolo Arte in bocca. Si tratta di in progetto che lega la sfera dell’arte al mondo della cucina. Gli studenti dei corsi di Progettazione della Pittura e del Bienno specialistico di Pittura danno vita ad uno scambio tra due realtà che sono apparentemente lontane ma che si fondono in un punto: la storia dell’arte. Ogni allievo sceglie un’opera di un artista, realizzerà una scheda tecnica nella quale verrà raccontata l’opera e la ricetta del piatto, dopodiché potrà interpretare in chiave culinaria l’opera scelta mettendosi ai fornelli. La libertà creativa è data dalla possibilità di usare gli alimenti più disparati che andranno a sostituire tempere e olii e che verranno combinati sulla “tela-piatto” secondo la sensibilità e la fantasia del giovane artista. La pietanza diventa un’opera d’arte che potrà essere ammirata e gustata durante la giornata dell’evento.

Open space a cura di Valerio Rivosecchi; progettazione dello spazio e allestimento Teresa Farina, Antonio Genovese, Francesco Sorrentino, Giacomo Sorrentino, AnnaVerde.
Arte in bocca a cura di Raffaele Maddaluno, con il coordinamento di Rosella Gallo e la collaborazione di Guglielmo Longobardo

 

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raffaele pezzuti (last) interiors

30 aprile – 22 maggio 2010
Nel 1994 Raffaele Pezzuti si diploma a pieni voti all’Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua idea è quella di vivere facendo l’unica cosa che ama veramente: dipingere. Inizia così per lui, come per tanti altri giovani che escono dall’Accademia, la difficile via per trasformare la sua passione in un lavoro. Da una parte i primi contatti con le gallerie, collezionisti e critici, dall’altra il compito, forse ancora più arduo, di portare a maturazione il proprio linguaggio pittorico. A ventisette anni si trasferisce a Milano e la sua vita, se possibile, si fa ancora più dura. Lavorare di giorno e dipingere di notte, ma Raffaele è tenace e motivato, oltre che bravo.
Nel 2002 incontra il suo grande amore. Il matrimonio, l’attesa di un bambino, una nuova vena di energia nei suoi quadri e, finalmente, i primi riscontri positivi dall’esigente e selettivo ambiente delle gallerie milanesi. A trent’anni sembra arrivata la fine del tunnel, ma a questo punto avviene l’impensabile. Il suocero, in acuta crisi depressiva e senza alcuna ragione, lo uccide con sei colpi di pistola per poi suicidarsi a sua volta.
Questa storia, che lascia senza fiato per la sua assurdità e crudeltà, ci consegna il compito di mostrare e condividere il frutto finale, per molti versi ancora acerbo ma anche molto succoso, di una breve vita tutta dedicata alla pittura. I dipinti qui esposti sono scelti tra quelli realizzati negli ultimi tre anni. Una serie di ritratti e di nudi di grande intensità, con evidenti qualità sul piano pittorico, e una serie notturna e malinconica, tutta giocata sulle tonalità del blu e su inquadrature dall’alto, che mimano quelle di una telecamera nascosta.
Siamo sicuri che Raffaele sarebbe contento di questa mostra, che non vuole avere alcuna finalità di “valorizzazione”, ma semplicemente essere un omaggio alla sua tenacia e alle sue qualità di artista. Del resto in uno dei suoi ultimi appunti si legge: “…forse quello che ho cercato di combattere sarà testimoniato da qualcuno che, nella comprensione più profonda di quelle malformazioni dipinte, saprà che sono il frutto di un uomo che ha lasciato la sua testimonianza sulla condizione umana del suo tempo.”

Mostra e catalogo a cura di Marco Di Capua, Valerio Rivosecchi, con le testimonianze di Gianni Pisani, Raffaele Canoro, Jaqueline Ceresoli, Nico Pirozzi; nota biografica Sara Ravezzi; allestimento e video a cura del corso di Scenografia di Tonino Di Ronza, con Teresa Farina, Antonio Genovese, Francesco Sorrentino, Giacomo Sorrentino, Anna Verde; fotografie dei dipinti Fabio Donato, Vincenzo Ametista; progetto grafico Vincenzo Bergamene; ufficio stampa Paola De Ciuceis

 

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