restauro

Dal 2011-2012 è acceso il corso per il conseguimento del Diploma Accademico di II Livello in Restauro, abilitante alla professione di Restauratore di Beni Culturali, che si consegue al termine di un corso di studi quinquennale e comporta l’acquisizione di 300 Crediti Formativi Accademici (CFA). I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico a ciclo unico della Scuola di Restauro hanno l’obiettivo di formare restauratori di beni culturali, secondo profili professionalizzanti specifici come da normativa.

I diplomati nei corsi di diploma della Scuola conseguiranno una formazione specialistica attraverso l’acquisizione di una cultura che si fondi sulla conoscenza approfondita delle tecniche e delle metodologie del restauro, basata sullo studio di:

- discipline scientifiche di base applicate al restauro come chimica, fisica, biologia, geologia;

- approfondimento delle tecniche del disegno e di ricostruzione grafica finalizzate alla documentazione secondo le norme vigenti;

- discipline teoriche e storico-artistiche, della storia delle tecniche nonché delle metodologie di documentazione;

- tecniche esecutive, materiali artistici, procedimenti e tecnologie;

- metodologia di indagine diagnostica;

- discipline giuridiche inerenti la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, legislazione per la sicurezza, fondamenti di economia, management e gestione delle imprese;

- tecnologie informatiche e multimediali applicate alla tutela e al restauro;

- moderne metodologie di manutenzione e restauro;

- storia e teoria del restauro;

- informatica e lingua inglese quali conoscenze di base;

L’ Accademia di Napoli, oltre alla didattica laboratoriale in sede in laboratori modernamente attrezzati, organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, stages, cantieri-scuola e tirocini per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e competenze teoriche e pratico-operative, definendo, per ogni percorso di studio, specifici modelli formativi corrispondenti ai profili professionalizzanti definiti dalla normativa vigente.

Il restauratore di beni culturali dovrà essere in grado di:

Effettuare un esame preliminare del bene attraverso la raccolta delle fonti storiche e documentali, lo studio delle tecniche esecutive e materiali costitutivi dell’opera, l’analisi dello stato di conservazione, delle cause del degrado e sue interazioni con l’ambiente;

Redigere progetto sia preliminare che definitivo, comprensivo di eventuali aggiornamenti in corso d’opera e della redazione della scheda tecnica secondo la normativa di settore;

Effettuare l’intervento di restauro con tutte le sue fasi esecutive, comprensive dell’assistenza alla realizzazione di indagini diagnostiche, dell’allestimento di laboratori e cantieri, della direzione lavori, del monitoraggio nell’ambito di piani di manutenzione, dell’assistenza ad eventuali operazioni di movimentazione;

Predisporre la documentazione di tutte le fasi lavorative, comprensiva della redazione di schede tecniche e della relazione finale e del successivo programma di manutenzione ordinaria;

Partecipare a programmi di ricerca e svolgere attività didattiche e divulgative;

Intervenire in situazioni di emergenza, attivando le opportune azioni nelle situazioni di catastrofe;

Gestire team di lavoro anche sotto il profilo giuridico ed economico, collaborando con le figure professionali specifiche del settore.

Il Corso di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli si articola in tre profili professionalizzanti i cui curricula sono stabiliti dal DI 302/2010 e DM 81 del 23/6/2011:

- PFP1 Materiali lapidei e derivati. Superfici decorate dell’architettura.

- PFP2 Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile. Manufatti scolpiti in legno. Arredi e strutture lignee. Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti.

- PFP4 Materiali e manufatti ceramici, vitrei, organici. Materiali e manufatti in metallo e leghe.

Già dal 2000 era acceso il corso quinquennale (3+2) di “Conservazione e restauro delle opere d’arte moderne e contemporanee” di Napoli, a numero chiuso – unico del Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dell’alta formazione di restauratori di opere d’arte moderne e contemporanee in Italia centro-meridionale – che ha portato avanti cantieri impegnativi su opere del secolo XIX e XX. Primi fra tutti, gli interventi di manutenzione e restauro condotti dagli studenti sotto la guida dello staff specializzato dei docenti nell’ambito cantieri-scuola nelle stazioni dell’arte della linea 1 della Metropolitana di Napoli. Negli ultimi anni la Scuola di Restauro dell’Accademia ha condotto il restauro delle opere dei fratelli Palizzi per la Galleria dell’Accademia, il restauro delle carte, sete e tele del Caffè Gambrinus, in convenzione con la Provincia di Napoli, il restauro di molte opere (sculture, disegni e dipinti) della Galleria dell’Accademia e il restauro di oltre settanta importanti calchi in gesso che ha permesso l’apertura della Gipsoteca dell’Accademia, inaugurata nel 2007 e ampliata già nel 2009, nonché di tutta la decorazione del Partenone oggi allestita nella nuova Aula Magna.

Tutti i cantieri sono stati condotti sotto l’alta sorveglianza degli organi MIBAC. La Scuola di Restauro ha quindi già ricevuto alcuni importati riconoscimenti e ha stabilito convenzioni con tutte le Soprintedenze attive sul territorio per stage e cantieri di restauro, nonché con molti enti pubblici e privati. Cura inoltre la manutenzione ordinaria delle sculture della Raccolta Farnese del Museo Archeologico di Napoli.


allegati

piani di studio restauro [scarica qui]

testi consigliati per l’esame di ammissione [scarica qui]

prove di accesso al corso di restauro [scarica qui]